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APRICALE

Gli ottant’anni di Barbadirame

Mario Raimondo, da tutti conosciuto come Barbadirame, è stato festeggiato ad Apricale, l’antico borgo lungo i cui «carruggi» e sulla parete esterna del Palazzo Comunale, affacciata sulla piazza del teatro, si possono ammirare alcuni suoi affreschi.

Nato a Dolceacqua nel 1923, e noto per i suoi incisivi, vigorosi paesaggi agresti (lui stesso si definisce «il pittore delle capre e dei contadini»), cultore di storia e narratore, dopo alcune esperienze come decoratore in palazzi e chiese della Liguria (la Chiesa di Sant’Antonio da Padova a Olivetta San Michele conserva una pregevole Crocefissione, ed è sua una delle «porte dipinte» di Valloria) e della Costa Azzurra, entra nello studio del pittore Achille Beltrame a Sanremo.

Nel ‘59 conosce Picasso, che lo apprezza e visita la sua personale di Nizza e nel ‘66 la Galleria d'Arte Moderna di San Francisco acquista due suoi dipinti e quattro disegni. Altre sue opere si trovano in gallerie e collezioni private in Francia, Germania, Svizzera, Inghilterra, Svezia, Polonia, Brasile e Stati Uniti.
Qualche anno fa la Provincia di Imperia, nel cui atrio si trova una pregevole opera sulla raccolta delle olive, gli ha assegnato il prestigioso Flamalgal, destinato a una personalità della cultura.